Di sicuro c'è il modello: R60. Significa sessanta metri di altezza, 336 posti e 42 gondole, a fare un giro completo in 20 minuti. Sorgerebbe di fronte all'Istituto Galileo Ferraris. In questo Torino sarebbe la prima città italiana a dotarsi di questa attrazione.
I vantaggi sarebbero molti. Si parte, appunto, dall'attrattiva turistica e dall'emozione di poter vedere la città da quell'altezza. Torino poi sarebbe veramente internazionale, al pari di Vienna (la ruota del Prater celebre per un monologo di Orson Welles), Parigi (alle Tuileries) e Londra dove la ruota panoramica è nata per festeggiare l'arrivo del nuovo millennio. Il precedente sindaco di Torino entusiasticamente lanciò l'idea di sfruttarla per le celebrazioni di Italia 150: non se ne fece niente, ma l'idea non è stata accantonata.
Le voci contrarie però sono molte. Il Valentino gode già di un'ottima vista, con la collina a due passi, una struttura di queste dimensioni contribuirebbe a rovinare lo skyline di quel punto di città. A proposito di skyline, poi, non va dimenticato il grattacielo Intesa Sanpaolo che sta nascendo: c'è l'esigenza di un'altra "cosa" a disturbare la Mole? Il parco, lamentano inoltre i residenti, è già troppo sfruttato, va salvaguardato e l'installazione della giostra porterebbe ulteriori danni all'ambiente, anche considerando l'aumento di traffico automobilistico per raggiungerla, in una zona nota per la carenza di parcheggi.
Infine c'è chi vorrebbe sì installare la ruota, ma in un altro parco cittadino, come la Pellerina o la Continassa, per far godere i turisti di un panorama cittadino insolito e rivalutare zone più periferiche della città.
Una volta fatta la London Eye, l'idea ha un po' perso di originalità e Torino sarebbe solo una città che si accoda a una moda. L'attrazione poi non è forse tra le più adrenaliniche e per godere la città dall'alto, meglio Superga o il Monte dei Cappuccini o, perchè no, il nuovo grattacielo di corso Inghilterra. Insomma, dopotutto, chi è che vuole realmente la Ruota Panoramica al Valentino?